Giovanni Falcone l’omaggio di Maurizio Costanzo stasera su Canale 5




Giovanni Falcione, fu insieme a Paolo Borsellino, uno degli eroi della lotta alla mafia. Questa sera, 25 maggio 2022, su Canale 5 in seconda serata, l’omaggio al Maurizio Costanzo Show a 30 anni dal suo assassinio per mano di Cosa Nostra.

Maurizio Costanzo tramite l’informazione ha sempre cercato di combattere la mafia ed invitò più volte proprio Giovanni Falcone e Paolo Borsellino oltre ad altri importanti esponenti della lotta alla criminalità organizzata.

Fu lui stesso vittima di un attentato con la moglie Maria De Filippi che per fortuna rimasero illesi per un errore dell’attentatore.

La stage di Capaci.

Era il 23 maggio 1992, quando in un attentato di stampo mafioso terroristico di Cosa Nostra tolse la vita a Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, anche lei magistrato, e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Vi furono 23 feriti, fra i quali gli agenti Paolo Capuzza, Angelo Corbo, Gaspare Cervello e l’autista giudiziario Giuseppe Costanza.

La strage di Via D’Amelio. 

A luglio dello stesso anno (19 luglio 1992) vi fu un attentato terroristico di stampo mafioso all’altezza del numero civico 21 di via Mariano D’Amelio a Palermo, in Italia,  dove persero la vita il magistrato italiano Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta: Agostino Catalano, Emanuela Loi (prima donna a far parte di una scorta e anche prima donna della Polizia di Stato a cadere in servizio), Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. L’unico sopravvissuto fu l’agente Antonino Vullo, che al momento dell’esplosione stava parcheggiando una delle auto della scorta. 

L’attentato a Maurizio Costanzo. 

L’anno successivo, provarono ad uccidere, sempre con un attacco dinamitardo, Maurizio Costanzo e sua moglie Maria De Filippi.

L’attentato di via Fauro fu un’azione dinamitarda compiuta il 14 maggio 1993 a Roma tramite l’esplosione di un’autobomba in via Ruggero Fauro.

Dopo l’omicidio di Libero Grassi,  Maurizio Costanzo, insieme a Michele Santoro, realizzò una maratona televisiva a reti unite Rai-Fininvest dedicata alla lotta alla mafia.

I toni furono aspri (fu bruciata in diretta una maglietta con scritto Mafia made in Italy). In generale, nel paese, la società civile si stava fortemente risvegliando su questi temi. Questo fatto, unito alla acclarata amicizia di Maurizio Costanzo con Giovanni Falcone, più volte presente alle sue trasmissioni per interviste o dibattiti, pose lo stesso Costanzo, come Santoro, fra i paladini “mediatici” della lotta contro la mafia. 

Nella sera del 14 maggio 1993, a quasi un anno dalla strage di Capaci venne fatta esplodere un’autobomba posizionata in via Ruggero Fauro.

Ma Benigno, mano dell’attentato, schiacciò il pulsante del telecomando con qualche istante di ritardo perché aspettava Costanzo su un’Alfa Romeo 164, mentre comparve una Mercedes blu, non blindata, alla cui guida era l’autista Stefano Degni e al cui interno sedevano il presentatore e la sua compagna Maria De Filippi (che rimasero illesi), seguita da una Lancia Thema con a bordo le due guardie del corpo Fabio De Palo (rimasto ferito) e Aldo Re (che subì lesioni legate allo shock).

 

Questo articolo è stato scritto da La Redazione , autore NotizieWebLive


Commenta su Facebook
error: Content is protected !!