Hotel Rigopiano Farindola: intercettazioni choc




Un’emergenza del tutto sottovalutata: agli atti le comunicazioni tra il consigliere regionale di Forza Italia Lorenzo Sospiri con l’allora segretario del Governatore abruzzese Luciano D’Alfonso, Claudio Ruffini, delegato proprio dal presidente.

Nessuno credeva che una valanga avesse travolto il resort Spa 4 stelle. Ma era un’emergenza da non sottovalutare già prima della valanga in quanto c’è un rimpallo di responsabilità sulla pulizia della strada che andava liberata per permettere agli ospiti di lasciare l’hotel.

Indigna un’ intercettazione tra un dirigente della Provincia di Pescara, il responsabile della viabilità Paolo D’Incecco, e il dipendente Anas Carmine Ricca. Riguarda la richiesta di liberare la strada dell’hotel Rigopiano nel pomeriggio del 18 gennaio, alle 15.35, un’ora e mezza prima che la valanga si staccasse dal monte Siella. Valanga che ha imprigionato 44 persone di cui 29 decedute.

Carmine Ricca: “Insomma, mica deve arrivare a Rigopiano? Perché se dobbiamo liberare la spa, al limite ci andiamo a fare pure il bagno.Oggi pomeriggio non si può fare niente?“.  Il dipendente Anas: “Eh, mo penso di no. Se ne parla domattina“. Denota una certa sottovalutazione dell’urgenza. Sembrava che i metri di neve che ostruivano la strada non fossero una priorità. Quando invece quella strada ostruita dalla neve è stata un trappola mortale per gli ospiti ed i dipendenti dell’hotel.

Dopo si sente Sospiri che dice a Ruffini: “La gente sta morendo e voi non vi rendete conto“. Messaggio simile inviato dalla responsabile della provincia di Teramo, Giuseppina Manente che incitava ad intervenire subito metto in primo piano l’urgenza: “Qui conteremo i morti per carenza di soccorsi, forse non vi state rendendo conto“. Oggi Sospiri ricorda: “C’era totale disorganizzazione, non si sapeva chi doveva fare cosa”.

Questo articolo è stato scritto da La Redazione , autore NotizieWebLive


Commenta su Facebook
error: Content is protected !!