Istanbul Trilogy Meze, Music e Muhabbet di Ferzan Ozpetek su Netflix: la cucina turca nei sentimenti che toccano l’anima




Il filo conduttore di questi tre cortometraggi, Istanbul Trilogy: Meze, Music e Muhabbet, è la convivialità a tavola. Ferzan Ozpetek porta tre storie di tre persone che trovano la loro strada proprio gustando i tipici piatti turchi che noi appassionate di serie turche abbiamo imparato a conoscere.

Tre parole chiave come spiega il regista Ferzan Ozpetek autore delle tre storie.

Mezé 

Gli antipasti caldi e freddi della cucina turca si chiamano Mezé. Preparati giornalmente con ingredienti freschi, vengono serviti in porzioni piccole ma ottimali. 

Così come la vita viene condivisa e celebrata introno alla tavola, altrettanto avviene per i Mezé.

TRAMA – Per superare una grande delusione durante il giorno del suo matrimonio, una donna si riunisce a tavola con i suoi cari per condividere i deliziosi “antipasti” chiamati meze.

Con: Ahsen Eroğlu, Serra Yılmaz, Ayta Sözeri.

Muhabbet

Muhabbet è una parola dai molteplici significati:

condivisione, connessine, amore e amicizia…

Una tavola circondata da amici e imbandita con deliziosi mezé alimenta conversazioni intime e lunghe, che si chiamano Muhabbet.

TRAMA – Un uomo che si è allontanato dalla sua città natale intrattiene conversazioni profonde con gli amici e la famiglia mentre brinda, mangia e celebra la vita.

Con: Süreyya Güzel, Ahmet Kaynak, Nezaket Erden

Music

La musica suscita emozioni. Da’ forma a ciò che sentiamo nel momento presente come ricordiamo il passato, come ci godiamo la vita…

La musica intorno alla tavola in compagnia di nostri cari ci aiuta ad esprimere i sentimenti e a condividere le emozioni.

La tavola come luogo di incontro in cui si trovano i veri sentimenti e si prosegue nel proprio cammino di vita.

TRAMA – Un uomo alle prese con problemi di lavoro ha la possibilità di vedere come un evento apparentemente insignificante della sua infanzia abbia influenzato la vita di qualcuno.

Con: Burak Yamantürk, Yiğit Kirazcı, Sitare Akbaş.

La recensione:

Se nella prima storia Mezè il racconto è al femminile, con una donna lasciata sull’altare che ritrova il sorriso a tavola con le zie e le amiche, nel secondo racconto Muhabbet c’è una situazione onirica a tavola.

Il protagonista lontano dalla sua terra ripercorre attraverso la tavola i sentimenti che ha lasciato proprio ad Istanbul. Un racconto molto autobiografico di Ozpetek che rivela le emozioni che ha provato sulla sua pelle in una pellicola.

Music è un racconto che parla di amicizia come 10 minuti di una canzone creino una svolta nella vita di tre bambini che si sono uniti nel viaggio. C’è chi ha dato una svolta alla vita e chi la dovrà dare per forza ma ritrova la purezza di un gesto che unito, involontariamente, tre vite.

Indubbiamente una costante dei film di Ozpetek è la tavola che unisce e scatena sentimenti. In particolare sia nel film che nella serie “Le Fate Ignoranti” è il fulcro.

Con un’abbondate colazione i turchi iniziano al giornata e questo fa si che famiglie sin dal mattino si riuniscano a tavola. E questo genera un dialogo che la frenesia della vita toglie. Ma la tavola unisce e condividere avviene anche nel gesto di passarsi le pietanze.

Ancora una volta Ferzan Ozpetek lascia spazio alla riflessione di attimi di vita che perdiamo e cancelliamo ma “la tavola” è quel fulcro che ci porta a non perdere ciò che realmente importante. Il dialogo è alla base dei rapporti senza di quello non c’è alcun legame tra le persone il provare un sentimento e non esprimerlo è solo un gioiello raro che nessuno mostra. E genera solitudine e angoscia.

Perchè l’ansia è una costante nella società attuale come il continuo vivere senza alcun aspetto positivo predominate. Si corre, si cerca e si resta perennemente insoddisfatti e questo genera solo frustrazione. La serenità è un caffè a tavola con una persona cara, una cena rilassata tra amici dove però è severamente proibito nascondersi dietro uno smartphone. Le persone, come nel film di Ferzan, dovrebbero guardarsi in faccia non dallo schermo di un dispositivo elettronico. La condivisione avviene tramite la parola detta faccia a faccia mentre ci si sfiora guardandoci negli occhi non con un post suoi social.

Riflettente su ciò che stiamo perdendo ad iniziare dal riunirsi a tavola senza filtri. Forse è il messaggio più importante condividere nella convivialità della tavola riscoprendo i propri sentimenti.

Istanbul Trilogy è disponibile sulla piattaforma Netflix.

Questo articolo è stato scritto da Elisa BI. , autore NotizieWebLive


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