Strada Facendo Maurizio Costanzo: stralci dell’intervista a Gino Paoli in anteprima. Verrà trasmessa l’8 febbraio 2021.
Maurizio Costanzo nel suo programma radiofonico Strada Facendo intervista il cantautore e musicista Gino Paoli.
Amici dal 1963, durante questa intervista che verrà trasmessa su Rai Isoradio vanno a toccare diverse tematiche dalla libertà dell’arte passando dal Festival di Sanremo senza dimenticare l’emergenza sanitaria.
L’intervista andrà in onda su Rai Isoradio alle ore 11 di lunedì 8 febbraio 2021
STRALCI INTERVISTA COSTANZO-PAOLI:
Costanzo: Ciao Gino
Paoli: Ciao Maurì
Costanzo: Come stai, te sei svegliato adesso, dì la verità….
Paoli: Sto normale…sai perché ti rispondo, perché faccio queste cose per te, faccio tutto quello che vuoi…perché sai che sono sempre a disposizione per te…. hai presente gli americani che dicono “I love you”? A me non piace, invece noi italiani diciamo “Ti voglio bene”. Cosa vuol dire? Che io voglio il bene per te.
Costanzo: E io voglio il bene per te Gino, non ti dimenticare che ci siamo conosciuti nel 1963 per un’intervista per Grazia che era un settimanale per cui allora io lavoravo, ci siamo visti a Piazza del Popolo a Roma mi pare…
Paoli: Vero, e io mi sono accorto che tu sei il più grosso intervistatore vivente…
Costanzo: Si va beh…comunque 1963, non so quanti anni sono passati ma io ti voglio bene come sempre, come allora e mi piacciono oggi come allora le tue canzoni… Ho letto recentemente un’intervista di Ornella Vanoni che ha detto, a 86 anni “Mi piacerebbe rifare un concerto con Paoli”. Sai che penso Gino? Che certe cose, certi ambienti, certe musiche, certe melodie non abbiano età.
Io se risento “La Gatta” oggi o se risento “Una lunga storia d’amore” provo le stesse emozioni di sempre…
Paoli: Sai la questione è sempre la stessa, io quando vedo un quadro o qualsiasi cosa la mia definizione di Arte è: se ti dà emozione è Arte, se non ti dà emozione può essere bellissima, tutto quello che vuoi ma non è Arte. Io sono un estetico, quindi Arte è emozione.
Carlotta Quadri: Hai festeggiato 60 anni di carriera l’anno scorso con una raccolta con inediti “Appunti di un lungo viaggio”, un bellissimo album.
Paoli: Quell’album è un po’ il riepilogo di tutte le emozioni che ho provato nella vita, cercando di ricordarle tutte, cercando di diventare quello, nel senso che molte volte tu non puoi ricordare una cosa che hai fatto a 20 anni con gli occhi di uno di 86, la deformi, la fai diventare un’altra cosa e ricordare veramente è difficilissimo, come è difficilissima la verità, sempre. La verità, soprattutto adesso, in mezzo a questa ipocrisia… è rivoluzionaria la
verità.
Costanzo: Che ne pensi di questo Sanremo asettico?
Paoli: Non penso niente perché Sanremo è uno spettacolo televisivo, punto e basta. Le canzoni c’entrano molto poco. Le canzoni sono una scusa, ora gli spettacoli tv sono buoni o cattivi, dipende come riescono poi….
Costanzo: Però è anche vero che il pubblico a Sanremo serviva…
Paoli: Il pubblico serve sempre a uno che canta o che fa qualsiasi cosa, perché il pubblico ti dà energia. Cantare o recitare non è una masturbazione personale è un coito che fai tu, ti fai il pubblico e il pubblico si fa te. Questo è una magia che è difficile ripetere se il pubblico non c’è.
Costanzo: Vorrei concludere con una tua profezia, cosa succede domani?
Paoli: Domani, io sarò qui, in casa mia e me ne batto il c..o di tutto il resto.
Ho creato un’oasi mia dove ci sono le persone che amo che non sono necessariamente i miei parenti, ma sono tutte le persone che mi vanno bene insomma. Se vuoi venire, ci sto!
Costanzo: No no, fra due mesi vieni tu da me? Riparte in Tv il “Maurizio Costanzo Show” (parte ad aprile) vieni a fare un’intervista one to one con me, vieni un attimo e poi torni in rifugio.
Paoli: Va bene.
Costanzo: E sappi che dal ’63 ad oggi, io ti voglio sempre bene.
Paoli: Anche io, Maurizio.