Guerra in Ucraina: la Finlandia ha rifugi antiatomici e vere città sotterranee – VIDEO




La Finlandia pronta ad un eventuale attacco atomico solo ad Helsinki sono presenti più di 70 i rifugi pubblici antiatomici: il più piccolo può ospitare 1000 persone il più grande arriva ad 11 mila.

Ma ne ha diversi sparsi in tutte le città della Finlandia. Tutto super organizzato nei minimi dettagli come mostra un servizio andato in onda in questi giorni su Sky Italia. Dove un addetto mostra il bunker sotto la metropolitana della Capitale dotato anche di una sorta di docce di accesso per ripulire le persone da eventuali contaminazioni da armi chimiche.

Helsinki ha creato una vera e propria città sotterranea parallela per resistere a lungo nelle viscere della Terra in caso di un attacco chimico o atomico. Infatti è dotata di treni, piscine, palestre, librerie, shopping center, una chiesa, un museo e in futuro uffici e imprese. Sono anni che i soldati finlandesi svolgono addestramenti per affrontare un’evacuazione di massa. La costruzione di questa “città sotterranee” è iniziata negli anni ’50 e si ampliata negli anni.

Nel 1993 hanno costruito il centro termale sotterraneo di Itäkeskus. Una “spa” sotterranea con una piscina di 50 metri, vasche idromassaggio, saune, una palestra, scivoli. La struttura può essere trasformata in un rifugio per 3.800 persone.

Ad Est di Helsinki è stata aperta nel 1995, Formula Center Helsinki, l’unica pista di kart sotterranea al mondo. All’interno c’è anche una sauna.

L’ospedale centrale di Helsinki ha convertito il suo parcheggio sotterraneo in un reparto temporaneo per pazienti contagiati dal COVID-19. Ha una tendopoli di riserva che può ospitare fino a 150 pazienti.

E pensare che di “Helsinki sotterranea” se ne parla da diversi anni in cui dice di sentire la Russia come una minaccia ed oggi la loro “prudenza” è una realtà con la guerra in Ucraina. Quindi quello che veniva visto quasi come un’esagerazione, oggi, si è rivelata una premonizione di salvezza di fronte ad un apocalisse nucleare. Questo ci porta a chiederci: e noi cosa faremo?

Questo articolo è stato scritto da Elisa Binzeschi , autore NotizieWebLive


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