Testo del nuovo singolo degli Articolo 31: “Classico”




Dopo la reunion sul palco del Festival di Sanremo con la rap ballad “Un bel viaggio
(racconto in musica della ritrovata amicizia), dopo il pezzo old school fuori dal circuito
radiofonico “Filosofia del Fuck-off” e dopo il grandissimo successo della hit “Disco
Paradise” con Fedez e Annalisa (certificata triplo platino) oggi, giovedì 26 ottobre alle ore
24.00, gli Articolo31 pubblicano il loro nuovo singolo: “Classico”.

“Noi siamo un classico” cantano “In un’Italia sul lastrico…”.
Il brano rap ironizza, diverte e fa riflettere sull’invecchiare male e sul modo stereotipato di
approcciarsi alle nuove generazioni di tantissimi boomer (come loro).
Un manifesto del pensiero degli Articolo 31 sul tempo che passa e sul loro restare
sempre fuori dagli schemi, vivendo al massimo… (come dice Vasco Rossi omaggiato nel
testo).
In “Classico” J-Ax e Dj Jad fotografano l’amara evoluzione della società odierna mettendo
a confronto i ragazzi di ieri con quelli di oggi

Testo di “Classico”:

I tramonti quelli belli
i pranzi quelli belli
vorrei togliere Internet agli ultra quarantenni
che amano i gattini che odiano i clandestini
che risolvono i complotti ma sbagliano i congiuntivi
Quelli che la colpa è tutta dei poteri forti
e dei cantanti di oggi conoscono solo i gossip
e i loro miti sono tutti morti
noi siamo ancora vivi e come Vasco Rossi…
Cantavo io vado al massimo
in un’Italia sul lastrico
che mentre si indebitava  
noi si tirava la cinghia e il laccio emostatico
e c’hanno rapinato proprio bene
invece tu sei nostalgico
l’età che abbiamo è la stessa
ma siamo in guerra
voi siete i figli della serva
vecchi di merda
invece noi siamo un Classico
invece noi siamo un Classico
La mia generazione dice che sti ragazzini
non vogliono più lavorare perché sono pigri
che stupidi preferiscono sognare e illudersi
invece della paga in nero per lavori umili
Dicono quelli che dopo il diploma hanno trovato un posto fisso
ed hanno aperto un mutuo senza avere il babbo ricco
Adesso con un kappa prendi la stanza in affitto
e il 110 dieci e lode vale meno delle cripto
Oggi si accusa il giovane di essere un fallito
dipendente dal telefonino
sti vecchi che si fanno le foto all’aperitivo
col botulino in faccia mentre bevono un mojito
La mia generazione cringe
Pensa che i giovani sono dei serial killer
ma da bambino al parco vedevo gli zombie come in Thriller
dovevo stare attento alle siringhe

Cantavo io vado al massimo
in un’Italia sul lastrico

che mentre si indebitava  
noi si tirava la cinghia e il laccio emostatico
e c’hanno rapinato proprio bene
invece tu sei nostalgico
l’età che abbiamo è la stessa
ma siamo in guerra
voi siete i figli della serva
vecchi di merda…
Invece noi siamo un Classico
La mia generazione di mammoni
diamo la colpa ai figli se qui mancano i valori
lasciandogli l’eredità del populismo
antipasto del fascismo prosciutto e Meloni
La mia generazione di vallette nude in tele
di pacche sul sedere che impennavano carriere
mo’ quelle che si fanno l’Onlyfans sono ricche    
la mia generazione paga per farsi le pippe
Quelli che nascondono la fede
e sono nelle chat a fare i machi e a dare i voti alle colleghe
tipo quella che al marito è un anno che non si concede
e poi dal capoufficio ci va con le calze a rete
Cinquantenni che cercano trombamiche che si trombino un quasi cadavere: tombamiche
Di noi la storia dice che ai giovani abbiamo trasmesso solo l’epatite
Cantavo io vado al massimo
in un’Italia sul lastrico
che mentre si indebitava  
noi si tirava la cinghia e il laccio emostatico
e c’hanno rapinato proprio bene
invece tu sei nostalgico
l’età che abbiamo è la stessa
ma siamo in guerra
voi siete i figli della serva
vecchi di merda
invece noi siamo un Classico
invece noi siamo un Classico

Questo articolo è stato scritto da La Redazione , autore NotizieWebLive


Commenta su Facebook
error: Content is protected !!