“Amatevi finchè morte non vi separi” di Anna Porchetti: recensione




Amatevi finchè morte non vi separi. Il segreto di un matrimonio secondo Anna Porchetti in 142 pagine.

Un libro fuori dagli schemi che non ti aspetti. Il suo intro è semplicemente brillante. Questa scrittrice nel suo modo di comunicare mi ha ricordato molto il personaggio di “Lorelai Gilmore” della famosa serie dei primi anni 2000 “Gilmore Girls”.

Spero che Anna Porchetti non rimanga delusa da questo paragone in quanto Amy Sherman-Palladino ha portato sul piccolo schermo il racconto di una donna schietta e convinta delle sue idee che in fin dei conti cerca solo la sua felicità. Anche se Anna sembra averla trovata mentre Lorelai aspetta ancora la stagione finale… che chissà se arriverà?

Io immagino così Anna mentre scrive questo libro: una selezione sui racconti della sua quotidianità, un pizzo di autocritica e una ferma posizione su ciò che realmente importante divulgare.

Non vuole assolutamente scrivere l’ennesimo manuale ma ti conquista con quella sottile ironia ed autocritica che non ti aspetti. Sagace nel suo essere donna nel 2023. Un’epoca nella quale si grida alla rivoluzione e alle conquiste ma in una lucida follia si punta a tutto tranne che ciò che è realmente importante per se stessi. “Loro pensano invece di io penso”.

Ribadisce di essere una donna tradizionale e cattolica. E devo dire che lo fa in un mondo dove il vero anticonformismo è essere come Anna. Esprime i suoi concetti applicati ad una quotidianità reale. Non ti prospetta un mondo sentimentale perfetto ma una scalata fatta di obbiettivi e condivisione. Per certi versi la sua visione della famiglia non collima con l’idea di rivoluzionare tutto che abbiamo oggi. La chiave di un matrimonio sereno e felice è cercare di rispettarlo camminando mano nella mano. Ma attenzione la felicità non si ottiene nella ricerca della perfezione personale e di coppia ma nel saper trovare il giusto equilibrio in ogni occasione senza doversi immolare nella battaglia “io posso cambiarlo in meglio”. Ed in questo ha ragione.

Si rivolge al lettore come se stesse parlando direttamente con esso e lo trasporta nel suo mondo fatto di imperfezioni che tiene strette perchè è vita reale non è una foto Instagram modificata a doc per piacere ai dispensatori di “like”.

Ti esprime le sue idee motivandole senza erigersi a paladina. Può piacere o meno ma di certo la stimi perchè non vuole essere populista ma sincera. E’ tradizionalista nei suoi valori e nelle sue scelte di vita che illustra in chiave ironica con la battuta che ti fa sorridere anche se a volte protesti non essere d’accordo.

Ma perchè non leggere un punto di vista diverso dal mio? Questo mi sono detta quando ho scelto di arrivare fino alla fine di questo libro dopo i primi capitoli? E così ho fatto. Perchè il suo modo di scrivere mi piace è un po’ come una Lady Whistledown che non rivela pettegolezzi di corte ma dritte di vita reale che ti tengono “incollata al libro”. E soprattutto è sincera non maschera le sue idee per ottenere consensi ma le motiva con solidità.

Il capitolo “Ma è meglio un bimby o un bimbo” penso che sia quello che mi ha fatta più sorridere ma anche riflettere. E’ vero come le generazioni cambino ma il punto focale resta sempre quello: la ricerca spasmodica di dimostrare la superiorità usando cose superflue come trofeo.

E anche nel capitolo dedicato al principe azzurro c’è tanta verità che ritrovo nel rapporto ventennale con mio marito (tra fidanzamento matrimonio e figli). Non c’è competizione in amore, non ci deve essere superbia: bisogna saper riconoscere i propri limiti e pregi altrui. L’amore è un incastro perfetto tra due persone che si spogliano di tutto e trovano la chiave per stimarsi ogni giorno ma che sanno anche accogliere una richiesta di aiuto ma al tempo stesso riconoscere quando ne hanno bisogno a loro volta. Non esiste “vergogna” nella debolezza o nell’umiltà. Ma solo la maturità di essere se stessi ed accettare che la perfezione è utopia perchè nessuno sa cosa sia realmente.

Il punto di vista di Anna è una vera rivoluzione perchè applica il valori della tradizione in contesto moderno e vi dirò questo mi ha aperto alla riflessione. Leggero potrebbe darvi una prospettiva diversa della vita di coppia e, magari, molti suoi consigli potrebbero essere davvero la chiave di un matrimonio duraturo. Per me vale la pena leggerlo anche solo per avere un punto di vista lontano dagli slogan quotidiani applicati come mantra acchiappa like. Perchè nell’epoca dei social è più facile essere “eccessivi” che “sinceri”.

Questo articolo è stato scritto da Elisa Binzeschi , autore NotizieWebLive


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