Paolo Borsellino biografia, Falcone ed i figli: Lucia Borsellino, Manfredi Borsellino, Fiammetta Borsellino

Oggi sono 25 anni che Paolo Borsellino è morto nell’attentato via D’Amelio. Con lui persero la vita 5 membri della sua scorata: Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.

Prima vi fu la strage di Capaci in cui perse la vita, Giovanni Falcone (23 maggio 1992), e Paolo Borsellino parlò “di tradimento di un amico”. Poi giunse la terribile notizia della sua morte il 19 luglio 1992. Nessuno li ha dimenticati perchè sono la prova che si può sconfiggere la mafia. 

BIOGRAFIA DA WIKIPEDIA –

LA FAMIGLIA – Paolo Emanuele Borsellino nacque a Palermo, 19 gennaio 1940nel quartiere popolare della Kalsa, dove, durante le tante partite a calcio nel quartiere, conobbe Giovanni Falcone, più grande di lui di otto mesi.

La famiglia di Paolo era composta dalla sorella maggiore Adele, dal fratello minore Salvatore (1942) e dall’ultimogenita Rita. Borsellino si laureò con 110 e lode con una tesi su “Il fine dell’azione delittuosa” con relatore il professor Giovanni Musotto. Il 23 dicembre 1968 sposò Agnese Piraino Leto dalla quale ebbe tre figli:  Lucia (1969), Manfredi (1972) e Fiammetta (1973).

 

Nel 1963 Borsellino partecipò a un concorso per entrare nella magistratura italiana; classificatosi venticinquesimo sui 171 posti messi a bando, con il voto di 57, divenne il più giovane magistrato d’Italia.

Nel 1975 Borsellino venne trasferito presso l’Ufficio istruzione del Tribunale di Palermo.

Tra Borsellino e Rocco Chinnici, nuovo capo dell’Ufficio istruzione, si stabilì un rapporto di amicizia importante oltre che di collaborazione sul lavoro. Il 29 luglio 1983 Chinnici rimase ucciso nell’esplosione di un’autobomba insieme con due agenti di scorta e al portiere.

Nasce il primo pool antimafia.

Il giudice Antonino Caponnetto istituì un pool antimafia. Il team era composto da  Borsellino a fare parte del pool insieme con Giovanni Falcone, Giuseppe Di Lello e Leonardo Guarnotta. Qui inizia la vera lotta alla mafia. Grazie al loro lavoro con le dichiarazioni di alcuni pentiti si giunse a 366 ordini di cattura mentre il mese successivo quelle di Contorno altri 127 mandati di cattura, nonché arresti eseguiti tra Palermo, Roma, Bari e Bologna.

Nel 1985 Falcone e Borsellino furono trasferiti insieme con le loro famiglie nella foresteria del carcere dell’Asinara per scrivere l’ordinanza-sentenza di 8000 pagine che rinviava a giudizio 476 indagati in base alle indagini del pool. Il maxi processo di Palermo, il 16 dicembre 1987,  produsse  342 condanne, tra cui 19 ergastoli. Il 19 dicembre 1986 Borsellino chiese e ottenne di essere nominato Procuratore della Repubblica a Marsala. Fu nominato per merito non per anzianità.

Lo scioglimento del pool anti-mafia per la mancata nomina di Falcone.

Nel 1987, mentre il maxiprocesso di Palermo si avviava alla sua conclusione, Antonino Caponnetto lasciò il pool per motivi di salute e tutti (Borsellino compreso) si attendevano che al suo posto fosse nominato Falcone, ma il Consiglio Superiore della Magistratura non la vide alla stessa maniera e il 19 gennaio 1988 nominò Antonino Meli; sorse il timore che il pool stesse per essere sciolto.

Il pomeriggio del 19 maggio 1992, nel corso dell’XI scrutinio delle elezione del Presidente della Repubblica Italiana del 1992, l’allora segretario del MSI Gianfranco Fini diede indicazione ai suoi parlamentari di votare per Paolo Borsellino come Presidente della Repubblica, che ottenne in quello scrutinio 47 preferenze. Al sedicesimo scrutinio (avvenuto dopo la strage di Capaci) fu eletto Oscar Luigi Scalfaro.

La lotta continua ma poi vi furono gli attentati prima di Falcone e 57 giorni dopo quello di Borsellino.

 Fiammetta Borsellino ha recentemente dichiarato: “Buttati via 25 anni, chiedo scusa a innocenti che sono stati condannati”.

La Redazione:
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