L’uomo nell’alto castello (The Man in the High Castle): Atlantropa era un progetto nazista

Su Amazon Video sta avendo un successo straordinario la serie tv L’uomo nell’alto castello (The Man in the High Castle). Ma cosa c’è di vero nella serie tv? La diga sul Mediterraneo.

Se Hitler avesse vinto la seconda guerra mondiale affiancato dai giapponesi come sarebbe stato il mondo degli anni ’60? Soprattutto, stupisce, la spartizione dei territori tra nazisti e giapponesi in cui l’America ha due domini: giapponese nella costa del pacifico e la parte atlantica è nazista. 

Questo mostra la serie tv su Amazon: L’uomo nell’alto castello (The Man in the High Castle). Ma tutto non è perduto la speranza si cela in viaggi del tempo e film che l’uomo dell’alto castello sta diffondendo per dare speranza ai rivoluzionari che non vogliono piegarsi al regime fascista e giapponese.

Ma cosa c’è di vero nel film? Intanto storicamente mostra molti dei progetti nazisti non realizzati. Infatti molti ingenieri tedeschi proposero ad Hitler progetti ingegneristici ambiziosi quando surreali. Nella seconda stagione viene mostrato il progetto Atlantropa. Talmente incredibile da risultare un’invenzione da copione. Invece era realmente tra i progetti presentati ad Hitler. Quindi la sceneggiatura ha attinto molto dalla storia reale del nazismo.

Ma cos’era Atlantropa? Era il progetto ambizioso di una diga sul Mediterraneo che avrebbe abbassato il livello del mare unendo i territori e dando più terreno coltivabile ed edificabile. Inoltre la diga situata su Gibilterra avrebbe fornito un’importante quantità di energia elettrica per alimentare l’intera Europa.

Questa diga avrebbe permesso di deviare l’acqua arrivando ad alimentare con un fiume artificiale nel deserto del Sahara.

Atlantropa è un progetto dell’architetto tedesco Herman Sörgel pianificato nel 1927 che ebbe forte risonanza in tutto l’ambiente intellettuale della prima metà del XX secolo.

L’idea centrale del progetto era quella di costruire una diga con una centrale idroelettrica sullo stretto di Gibilterra e di abbassare il mar Mediterraneo dai 100 ai 200 metri. Altre dighe sarebbero dovute sorgere tra Tunisia, Sicilia e Italia, aree che sarebbero rimaste quasi unite grazie all’abbassamento delle acque. 

Il complesso sistema dei dislivelli (che prevedeva anche dei fiumi) avrebbe permesso l’uso di varie centrali idroelettriche che avrebbero potuto soddisfare all’incirca il 30% dell’allora fabbisogno energeticoeuropeo. Lo svuotamento parziale del Mediterraneo avrebbe fatto salire il resto degli oceani di un “solo” metro.

Per ovviare a questo problema, il progetto dell’architetto tedesco prevedeva la costruzione di una diga sul fiume Congo per creare il “Lago del Congo”, di circa 135.000 km², da collegare al preesistente Lago Ciadche avrebbe trasformato nel “Mare del Ciad” di oltre 270.000 km² da unire con Mediterraneo attraverso un “secondo Nilo” che così avrebbe irrigato il Sahara.

Il più grande ostacolo al progetto fu posto da Adolf Hitler: anche se Atlantropa concordava con “l’ideologia” del Führer sulla necessità di conquistare nuovo spazio vitale per il Reich germanico, questa proponeva una collaborazione tra gli stati, cosa certo non gradita al dittatore tedesco.

La Redazione:
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