Tassa Condizionatori 2015: come funziona, multa, chi la deve pagare?




Flegetonte temperature record luglio in europa dall'italia alla scandinavia passando per londra  francia spagna e protogalloIl sole 24 ore spiega in modo molto chiaro come funziona la tassa condizionatori. Con questa estate torrida le vendite e la presenza degli impianti nelle case degli italiani sono raddoppiate e la notizia è tornata in primo piano. In molti si sono lamentati dell’ennesima tassa e si sono chiesti chi la deve pagare e quale sia la cifra da versare per l’ennesima tassa sulla “necessità”. 

Non è una tassa nuova ma se ne parla da anni solo che dato il colore di questa estate è tornata alla ribalta tra le notizie in prima pagina dei quotidiani. Senza farsi prendere dall’allarmismo capiamo come funziona la tassa sui condizionatori. E’ una sorta di bollino come la revisione dello scarico dell’auto che va fatto sugli impianti di condizionamento con potenza superiore ai 12Kw. Precisiamo che il decreto è del 10 febbraio 2014 non è stato appena approvato come hanno scritto moltissime testate. In pratica è una normativa europea che tutela i consumi e l’efficenza del vostro impianto oltre alla vostra sicurezza. E’ una sorta di manutenzione ordinaria come quella della vostra caldaia. Avrete un libretto rilasciato da colui che ha installato il condizionatore sul quale riporta tutti i dati della macchina ed i successivi controlli. Non si può parlare di una tassa ma di un controllo periodico necessario per la sicurezza ed il rispetto dell’ambiente. Insomma la spiegazione esatta risale all’anno scorso come mostra l’articolo del sole 24ore. L’unica pecca non vincolare i costi del rilascio del bollino e del libretto con prezzi fissi e sostenibili. Infatti le cifre approssimative variano dai 100 ai 300 euro. 

Ogni regione stabilisce la periodicità dei controlli su impianti di Climatizzazione invernale o produzione di acqua calda sanitaria a Gas metano o GPL con potenza compresa tra 10 kW e 100 kW controllo efficienza energetica se superiore a 100 kW controllo ogni 4 anni.

Climatizzazione invernale o produzione di acqua calda sanitaria a combustibile liquido o solido minore di 20 kW e non inferire a 10 kW: controllo efficienza energetico se compresa tra 20 kW e 100 kW Ispezioni ogni 4 anni – se superiore a 100 kW Ispezioni ogni 2 anni.
Macchine frigorifere/Pompe di calore compresa tra 12 kW e 100 kW controllo efficienza energetica se superiore a 100 kW Ispezioni ogni 4 anni.
Cogenerazione e teleriscaldamento Superiore a 100 kW controllo dell’efficienza energetica. 

Devono essere dotati di libretto impianto e sottoposti a controlli periodici ogni 4 anni se hanno una potenza superiore a 10 kw per quelli invernali e 12 kw per quelli estivi.

LA MULTA: Il controllo di verifica sull’efficienza energetica e la regolare esecuzione delle manutenzioni, viene eseguito dagli enti locali che possono svolgere controlli a campioni, la multa per chi non è in regola con tali controlli va da 500 a 3000 euro, salvo diverse disposizioni della singola regione, e sono a carico del responsabile degli impianti, sanzione quindi che si somma al rimanente obbligo di mettere in regola il proprio impianto termico. Il tecnico, invece, che non effettua gli interventi di manutenzione e controllo in conformità all’attuale normativa. 

 

Questo articolo è stato scritto da Elisa BI. , autore NotizieWebLive


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