In che Mondo viviamo? Terrorismo, femminicidi e campi di rieducazione per gay




Una regressione sociale legata ad un disagio economico e culturale: questo è il mondo del 2017.

La violenza comanda il mondo. Donne uccise da uomini codardi che si nascondono dietro un coltello per placare la loro insicurezza ed il loro malato senso di possesso. Terroristi che mietono vittime in nome di un Dio creato dagli uomini per giustificare la sete di potere e denaro. E poi la disarmante notizia della Cecenia di campi di rieducazione per gay

Rispetto e progresso sono culturalmente un’utopia. Non solo l’uomo è vittima della sua natura ossessiva legata al controllo e al possesso ma è schiavo del proprio desiderio di onnipotenza.

Allora nasce la guerra di religione per mascherare la sete di denaro e potere. L’amore? Cos’è nel 2017? Una leggenda lontana che si legge solo in antichi racconti. La speranza orami è morta. L’umanità punta diritta verso la propria estinzione. Tra armi di distruzione di massa ed inno alla violenza.

L’uomo vuole controllare ed andare a sentenziare ciò che la natura ha deciso. Come se il suo delirio di onnipotenza si potesse colmare sacrificando il prossimo.

Così nascondo i campi di rieducazione per gay. Eppure la storia non ha insegnato nulla? L’orrore viene censurato come ai tempi del nazismo quando uomini venivano uccisi dopo aver varcato un cancello con la scritta beffarda: “il lavoro rende liberi” (Arbeit macht frei). L’orrore raccontato non sarà mai tangibile ma dovrebbe essere un monito per l’umanità. Invece…

Oggi si legge: Il ministero degli Interni ceceno liquida come “un pesce d’aprile mal riuscito” l’inchiesta di Novaya Gazeta sulla prima ondata di fermi. L’orrore può essere liquidato così?

Nessuno fa nulla per queste persone ma vengono lasciate sole vittime dell’ignoranza culturale e di un pensiero che non dovrebbe esistere in una società che si definisce “civile”.  Eppure ancora oggi ci troviamo a leggere una dichiarazione che ci lascia basiti di fronte all’immobilismo generale.

Il portavoce del presidente ceceno Ramzan Kadyrov ha sottolineato che in Cecenia non ci sono omosessuali. Se ci fossero, non sarebbe necessario arrestarli dato “che i loro stessi familiari li invierebbero in posti da cui non potrebbero fare ritorno”.  

L’associazione radicale “Certi diritti” ha inviato una lettera urgente a Federica Mogherini e Angelino Alfano, sollecitandoli a fare in modo che la diplomazia europea non resti silente.

“Non accennano a fermarsi le notizie che provengono dai media russi di opposizione che sono riusciti ormai a localizzare vere e propri campi di prigionia destinati agli omosessuali, dove uomini e ragazzi sequestrati dai corpi paramilitari subiscono sevizie di ogni tipo. Si parla di oltre 100 persone deportate dalla fine di febbraio e di almeno 3 morti.

La necessità di preservare gli equilibri geopolitici con la Russia non insabbi il ricorso storico messo in atto dalle autorità cecene.

Chiediamo che siano attivate tutte le iniziative urgenti e necessarie per l’invio di osservatori internazionali nella regione e concedendo immediatamente asilo ai sopravvissuti e alle vittime potenziali di questa follia”

Così la giustizia è immobile di fronte al Dio denaro. Mentre gli occhi si chiudono difronte all’incapacità di scegliere la vita per saziare la fame di potere.

Questo articolo è stato scritto da Elisa BI. , autore NotizieWebLive


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